Ma sì, certo, che noia, basta parlar di tasse. Parliamo d'altro: del tempo che fa, delle stagioni che non sono più le stesse, magari di moda, di cinema, dell'influenza in arrivo... Questa più o meno è l'idea che è venuta alla premiata ditta Fassino-Rutelli quando hanno detto, insieme, due cose che non stanno né il cielo né in terra.
La prima: che non se ne può più dei discorsi sulle tasse (mentre gli italiani, a partire dal ceto medio a stipendio che ha votato a sinistra, sono furibondi). E la seconda: che non è vero affatto che si stia tramando per far cadere Romano Prodi quando è vero il contrario.  Francesco Rutelli (Margherita) e Piero Fassino (Ds) |
Ogni giorno si moltiplicano le telefonate, i complotti, le spartizioni preventive, i tradimenti, i ripensamenti, gli organigrammi. La sinistra su una sola cosa non riesce a mettersi ancora d'accordo ed è su chi dopo Prodi.
Lamberto Dini? Lui ci starebbe, ma vorrebbe l'appoggio esterno dei moderati della Cdl.
Franco Marini? Il presidente del Senato viene accreditato in grande fermento.
Massimo D'Alema? Nega sdegnosamente, ma chi è più in carriera di lui e se non ora, quando? Ma questo è per i cittadini un fronte secondario.
Il fronte primario è quello delle tasse che stanno rendendo furiosi tutti, tranne Eugenio Scalfari che adora questa Finanziaria. Ma chi altro, oltre al fondatore della Repubblica? Non la Confindustria, perché Luca di Montezemolo è nero. Non la sinistra radicale: il senatore Fernando Rossi ha abbandonato il Pdci e ha detto che non voterà la Finanziaria.
Non gli impiegati, che si sentono truffati, non i dirigenti d'azienda che si sentono depredati, non le agenzie internazionali, che non vedono riforme ma soltanto borseggio con destrezza.
Chi resta? Artigiani e professionisti ringhiano e chiedono ogni giorno. «Ma quando lo buttate giù?».Non c'è un settore, una frazione, una fetta della torta che rappresenta l'Italia che esprima consenso.PS: Come son contento!!!